Comunicato stampa Italia Nostra su attacco Legambiente alla Regione Toscana

Riceviamo e pubblichiamo

Comunicato stampa Italia Nostra su attacco Legambiente alla Regione Toscana

Mariarita Signorini Responsabile comunicazione Toscana e membro del gruppo energia Italia Nostra nazionale

Ringraziamo molto Legambiente che con la conferenza stampa di lunedì scorso ha finalmente fatto chiarezza su quali siano i veri obbiettivi e gli scopi di quella che un tempo è stata un’associazione ambientalista.

Appare chiarissimo che la Legambiente odierna non sia per niente interessata alla tutela dell’ambiente e della biodiversità così come sancite e come previsto dalle politiche comunitarie, ma sia tutta protesa a difendere gli interessi delle industrie eoliche. D’altronde un paio d’anni fa gli stessi responsabili dell’energia  Legambiente Toscana hanno individuato e indicato nel piano provinciale di Fi, proprio nel Mugello la sede adatta per produrre 300 MW da eolico che rappresentano un tetto ipotetico che la Toscana si era data da qui al 2020 da distribuire su tutto il territorio. Ora l’incredibile vicenda che ha registrato la presa di posizione in conferenza stampa di Cecilia Armellini, nel ruolo di responsabile della Commissione Energia Legambiente Toscana, e che è, come risulta dalla replica dell’assessore Bramerini, apparsa sul sito della Regione Toscana e su Greenreport, la rappresentante della Carpinaccio s.r.l. una delle società che fanno capo alla European Wind Farm che ha presentato e ottenuto l’avallo di (troppi) progetti eolici concentrati nella Provincia di Pisa, la dice lunga sui veri interessi dell’associazione che rappresenta. Ognuno tragga le proprie conclusioni!

La produzione da fonti rinnovabili in Italia è stata pari nel 2010 a 75,4 TWh circa  il 22,8% del totale. Di questi il maggior contributo viene dalla fonte  idroelettrica  15,3%, eolico e biomasse hanno prodotto il 2,7% , il geotermico l’1,5% e il solare lo 0,6% del totale. La richiesta totale di energia elettrica è stata pari a 330 TWh  Dati GSE.
Ma il contributo da FER al bilancio energetico nazionale che è composto anche dai trasporti e dal riscaldamento riduce queste cifre a un terzo: così il contributo dell’eolico al fabbisogno complessivo di energia del Paese è attualmente  pari a circa lo 0,9% nonostante le  6.000 torri già installate.

E se le ore di vento produttivo nel Paese sono circa 1580 l’anno, nella nostra regione il vento ‘buono’ scende a 1252 ore. Molto al di sotto delle 2000 ore/anno,  che sono un discrimine al di sotto del quale nessun paese europeo investe nell’eolico. Ma da noi sono talmente alti gli incentivi pagati per la poca energia prodotta da rendere questo mercato comunque appetibile.

La Toscana ha un paesaggio straordinario e degno di tutela, sarebbe criminale  sacrificarlo per un piatto di lenticchie, come hanno sostenuto recentemente Mario Pirani dalle pagine nazionali di Repubblica, e più volte Salvatore Settis, Paolucci, Sgarbi, Petrini, Paolo Rumiz e gran parte dei rappresentanti della cultura italiana. Il dibattito è aperto sulla tutela del paesaggio e attualissimo riguardo alle opere infrastrutturali che s’intende realizzare, nella regione.

 Quanto al risparmio di CO2 risulterebbe che l’impianto di Poggio Tre Vescovi, posto a cavallo tra Toscana ed Emlia Romagna, prendendo per buoni i dati dei progettisti, risparmierebbe nei prossimi 30 anni circa un centomillesimo delle emissioni globali di CO2, se queste restassero invariate.
Questo da’la scala dei problemi reali con le cosiddette energie alternative, e sul come si possa e si debba manipolare la pubblica opinione per far passare progetti sproporzionati come quello: 36 torri alte 180 m , con 18 km di nuova viabilità prevista in un paesaggio ancora intatto con strade romane e medievali.

Intendiamo invece dimostrare il nostro apprezzamento per l’enorme mole di lavoro di cui la Regione si fa carico, per analizzare i progetti presentati e dare la possibilità a tutti di esaminarli ed esprimere il proprio parere. La complessa procedura di VIA da la possibilità a tutti Soprintendenze, Enti, associazioni ambientaliste, cittadini, associazioni di categoria di fare osservazioni e grazie alla L.R.40 viene permesso al pubblico di poter assistere alle conferenze dei servizi esterne, un’opportunità che non esiste in altre Regioni. Trasparenza, competenza dei funzionari degli uffici, scrupolosità, di questo si fa lode alla Regione Toscana. La Regione  già dispone fin dal 2004 di linee guida magistralmente redatte, che basterebbe solo fossero approvate dal Consiglio per diventare davvero cogenti, pur nel recepimento delle linee guida nazionali.

Riguardo poi all’incresciosa vicenda che vede coinvolta la sezione di Sestino, dichiaratamente favorevole all’impianto eolico di Poggio Tre Vescovi, abbiamo in più sedi e su organi di stampa, ribadito che tale sezione non rappresenta che se stessa e che è ormai delegittimata, sia dal direttivo regionale, sia dal Consiglio nazionale a parlare per conto di Italia Nostra, per cui si sta attivando la pratica di sospensione di tale sezione.

Italia Nostra Toscana ed Emilia Romagna hanno presentato le proprie osservazioni insieme a WWF di entrambe le regioni, arrivando persino a fare l’esposto alla magistratura di Arezzo sul chiaro conflitto d’interessi del Sindaco di Badia Tedalda, possessore insieme al fratello di più del 50% dei terreni dove sarebbero sorte le pale eoliche.

Un impianto bocciato oltre che dalle Regioni Toscana ed Emilia Romagna sia dal Ministero per i beni culturali, che ha recepito i pareri contrari delle due Soprintendenze regionali, dalla Provincia di Arezzo, dal Comune di Sestino, e che ha visto favorevoli solo i comuni interessati e le comunità montane.

Italia Nostra si è sempre battuta contro impianti di queste dimensioni, anche per gli impianti di monte Faggiola, Firenzuola, Pontremoli e la sequela di tutti gli altri fortunatamente bocciati finora, per gli impatti devastanti sul paesaggio, sugli aspetti naturalistici e sulla salute dei cittadini (le torri producono un rumore pari a 100 decibel) superiore a ogni soglia consentita dalla legge.

Per dire dell’avversione di Italia Nostra all’eolico industriale, solo in Toscana  abbiamo sostenuto negli anni ben tre ricorsi al Tar, a fianco di privati cittadini, come a Scansano, o a fianco del WWF come a  Montecatini Valdicecina e a Riparbella, e si annuncia un prossimo ricorso contro l’impianto eolico previsto a Zeri, il paese tanto devastato dall’alluvione di questi giorni dov’è palese che in un contesto di tale dissesto idrogeologico sia impensabile creare infrastrutture imponenti tra viabilità, piazzole e plinti di cemento necessari a supportare impianti industriali di inusitate dimensioni

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