In occasione della scomparsa di Carlo Ripa di Meana, il Presidente di Italia Nostra Oreste Rutigliano ne ricorda l’impegno a sostegno dei comitati contro “i padroni del vento”. Potrete riascoltare qui le parole di Ripa di Meana pronunciate al convegno “Il paesaggio sotto attacco. La questione eolica”, da lui organizzato a Palermo nel 2009.
Carlo Ripa di Meana è morto ieri 2 marzo 2018.
E stato Presidente nazionale di Italia Nostra dal 2005 al 2007, a seguire Presidente della Sezione di Roma fino a quando ne ha avuto la forza, fino a circa 4 anni fa.
Devo e voglio parlarne, poiché non appena ebbi modo di conoscerlo lo spinsi ad approdare verso Italia Nostra.
Insieme fondammo, ed era il 2001, il Comitato nazionale del Paesaggio per avere uno strumento agile di riferimento per tutti coloro che soli ed incompresi combattevano nei paesi più sperduti della dorsale appenninica contro l’ invasione delle centrali eoliche industriali.
In difesa del valore paesaggio da mettere sempre avanti a qualunque altra esigenza ed interesse.
Quella azione di tutela rivolta ai territori più deboli ed indifesi non poteva non essere in toto condivisa alla fine anche in Italia Nostra.
Ed ecco come egli ebbe modo di iscriversi alla sezione di Roma, e di essere eletto nel Consiglio nazionale nel 2003.
La sua presenza in Consiglio nazionale consentì, nel momento della crisi del 2005 quando i creditori erano alle porte del villino Astaldi per ipotecarlo e la sede nazionale sbandava sotto manovre personalistiche di pochi, di avere a disposizione un uomo pronto a guidarla.
Fu eletto di fatto per acclamazione Presidente e tenne per due anni il timone con la sua consueta fermezza, dando ogni sua energia fisica e mentale. Con una presenza costante tra i dipendenti, facendosi apprezzare come il bravo comandante tra i suoi soldati.
Sua prima preoccupazione fu quella di rinsaldare il legame con i padri fondatori. Con Bassani in particolare, lasciando a me il compito di riportare con fedeltà il pensiero di Antonio Cederna.
Chiunque può sapere chi è stato leggendo i siti ed i quotidiani di oggi.
Per quanto mi riguarda, fui colpito dal suo modo di affrontare i problemi in modo scientifico, ad organizzare e sferrare colpi decisivi.
Non a caso in un solo anno al Ministero dell’Ambiente aveva varato 5 nuovi Parchi Nazionali.
Dopo le sue esperienze ai piani alti della politica, Commissario europeo all’ Ambiente per due mandati, parlamentare Europeo e Presidente della Biennale di Venezia, scherzava dicendomi che se non lo avessi trascinato nella avventura contro i Mulini a vento si sarebbe trovato “a fare il pensionato ai giardinetti”.
In verità ciò che mi ha colpito è stata la sua capacità di militanza reinventata dopo i 75 anni con l’ardore di un ventenne.
Ricordo con grande nostalgia i nostri viaggi in Molise, in Puglia, in Basilicata in Campania, in Toscana, per recare sostegno a piccoli Comitati di cittadini in lotta contro i padroni del vento.
In quei viaggi in auto con lui, che rigorosamente teneva il volante, potei apprezzare la vastità della sua esperienza e della sua cultura, venendo io stesso risucchiato in capacità di interlocuzione per me insospettabili, quasi sapesse trasmettere energie al mio stesso pensiero. Senza che peraltro venisse meno una qual certa allegria mista ad un sano anticonformismo.
E ora non dimentichiamolo.
Italia Nostra che è ancor oggi la Associazione più rappresentativa nella capacità di immaginare, esigere e assicurare la tutela di tutto quanto di straordinario ci ha lasciato il passato, sappia conservare anche la memoria degli uomini straordinari che l’hanno guidata.
Tra essi oggi entra a pieno diritto Carlo Ripa di Meana.